E dopo? “Il futuro non si indovina, si fa”


Mercoledì 1 luglio, presso il centro Congressi dell’Hotel Sheraton di Padova si è svolta l’annuale assemblea dell’Acrib incentrata sullo slogan: “... E dopo? Il futuro non si indovina, si fa”. Un segnale forte per esorcizzare la parola “crisi” che da tempo ormai è sulla bocca di tutti. Numeroso e molto interessato il pubblico presente, giunto per ascoltare scenari e prospettive riguardo all’indebolimento dei mercati che coinvolge anche il settore calzaturiero. L’incontro, moderato dal giornalista di radio 24 Alessandro Milan, ha visto avvicendarsi sul palco il presidente Anci Vito Artioli; il presidente Acrib Giuseppe Baiardo; il sociologo Enrico Finzi; il presidente di Confindustria Veneto Andrea Tomat e il campione di automobilismo Alex Zanardi. Dopo le tradizionali premiazioni a due imprenditori che hanno fatto la storia del distretto calzaturiero brentano, Marcellino Doni e Armando Masenadore, si è dato l’avvio ai lavori con il saluto del presidente Anci – Associazione Nazionale Calzaturifici Italiani (e neo-presidente Cec- Confederazione Europea Calzaturiera), Vito Artioli che ha sottolineato l’importanza, in questo momento di difficoltà, di essere uniti nelle scelte. Giuseppe Baiardo, presidente Acrib, ha posto l’accento sulle problematiche mondiali che hanno causato l’improvvisa battuta d’arresto dell’economia e dei consumi: “Da nove mesi l’intero pianeta sta vivendo una situazione che non ha precedenti nella storia – ha esordito Baiardo. Su di essa tutti hanno detto e scritto di tutto. Ma la soluzione – non ancora individuata – appare lontana da venire”. Focalizzando la situazione nella Riviera del Brenta, Baiardo ha poi proseguito: “In questo primo semestre del 2009 c’è stato un serio ricorso alla cassa integrazione (leggendo i dati compare un + 640% di Cig N.d.R.), ma questo, fortunatamente, senza far registrare chiusure di aziende o perdita di posti di lavoro. Forse più di altri - ha sottolineato Baiardo- noi calzaturieri siamo nella condizione di ripartire in fretta con le prime avvisaglie di ripresa. Le nostre aziende, infatti, non sono state toccate dal processo di feroce selezione dei fornitori in atto da parte della distribuzione. Noi nei negozi ci siamo rimasti! Certo, abbiamo minori ordini, ma ciò dipende solo dalle minori vendite. In questi mesi abbiamo concentrato i nostri sforzi lungo due direttrici ben precise: la prima di non far mancare credito alle nostre aziende; la seconda di non perdere occupati. In entrambe queste direzioni abbiamo operato in sinergia con le organizzazioni Sindacali ma anche con le Banche e con le Istituzioni”. Questa è l’analisi che Baiardo ha esposto sulla situazione attuale. Ma quali scenari si prospettano per il “domani” dei calzaturifici della Riviera del Brenta? Ecco la replica del presidente dell’Acrib: “Lo slogan …E dopo? Il futuro non si indovina, si fa. Contiene la risposta a queste domande. Noi stessi, senza aspettare aiuti esterni, dobbiamo guardare avanti, e diventare – ancora una volta – protagonisti del nostro futuro. Sappiamo tutti che l’economia mondiale non può e non potrà prescindere da produzioni manifatturiere per riprendersi e, soprattutto, per stabilizzarsi. Abbiamo visto tutti che con la ‘finanza creativa’ si costruisce ‘ricchezza virtuale’ priva dei fondamentali che garantiscono stabilità e prosperità al sistema. Per questo io auspico un ‘ritorno alle origini’ da parte di tutti, dove ognuno faccia il suo, puntando alla creazione di ricchezza reale e di benessere diffusi e non per pochi. So bene che siamo piccoli, che le strategie mondiali non le possiamo dettare noi; ma so anche che la voce di chi ci rappresenta può giungere lontano ed essere ascoltata. Per questo non mi stancherò mai di dire, in tutte le occasioni, che noi piccoli imprenditori abbiamo bisogno di stabilità, di regole certe, di infrastrutture nelle quali muoversi e con le quali comunicare, di un ‘Sistema Paese’ che ci affianchi all’ estero e che non ci ostacoli in casa”. Naturalmente ciò non è sufficiente, e Baiardo ha invitato gli imprenditori ad essere ottimisti, pur nella consapevolezza delle difficoltà e dei problemi. “Sostanzialmente – ha concluso il presidente dell’Acrib – non dobbiamo smettere di credere nelle nostre aziende e nei nostri prodotti. Approfittiamo della minore pressione di questi mesi per pianificare ed organizzare le aziende per quando arriverà la ripresa. Non chiudiamoci in casa; al contrario esploriamo possibili collaborazioni tra imprenditori”. E per aggiungere un’ulteriore sferzata di sano ottimismo, Baiardo ha voluto ripetere, e fare sue, le parole del presidente degli Stati Uniti d’America Barack Obama, apparse sul Corriere della Sera nei giorni precedenti: “E’ venuto il momento di lavorare insieme per ristabilire una crescita gagliarda, assicurata da mercati aperti e stabili che sanno imbrigliare l’innovazione, sostenere l’imprenditorialità e moltiplicare le opportunità”. Con il pensiero di Baiardo, si è dimostrato d’accordo in più punti anche il sociologo Enrico Finzi che ha aggiunto: “Per accelerare la ripresa è necessario puntare sull’innovazione. Le aziende che resteranno a guardare non hanno futuro e, mi dispiace dirlo, ma è così, saranno costrette a chiudere. In parole povere avverrà una selezione che premierà chi saprà diversificarsi. Non è possibile pensare di rimanere nel mercato calzaturiero solo nella fascia di lusso, ma bisogna pensare di riconquistare posizioni anche sul segmento fine e medio-fine e, per essere competitivi in questo settore, è necessario rivedere l’organizzazione aziendale. Ci sono realtà imprenditoriali che hanno già avviato questo processo e per loro il futuro è già a portata di mano”. Andrea Tomat – presidente di Confindustria Veneto, e Presidente e DG di Lotto Sport Italia Spa e di Stonefly Spa, nel suo intervento ha sottolineato che questo momento di difficoltà è nettamente diverso da quelli del passato. “Si tratta di una crisi diversa, perché raccoglie in sé tante situazioni a più livelli che complicano le cose. Bisogna perciò lottare insieme attraverso le associazioni, favorendo la coesione tra imprenditori e puntando sul credito come strumento per incentivare e mettere a frutto la creatività e la fantasia che non mancano certo tra i Maestri calzaturieri della Riviera del Brenta”. Tra gli ospiti assenti per impegni istituzionali il Presidente delle Ferrovie dello Stato Innocenzo Cipolletta e Marino Finozzi, Presidente del Consiglio Regionale. Finozzi, legato al mondo dell’Acrib dai tempi in cui rivestiva il ruolo di Assessore alle PMI, ha inviato un intervento riguardo allo slogan che ha contraddistinto l’incontro. “Alla domanda …E dopo? – scrive Finozzi- la risposta è: Il futuro non si indovina, si fa. Questa è un’affermazione importante, che indica una metodologia di approccio alla costruzione di un’attività imprenditoriale. Non sono tempi gli attuali, dove ci sono fortune o indovini, non si può procedere per tentativi ed errori. Il si fa, significa fare con un bagaglio di esperienza alle spalle, e si fa mentre si sta facendo. Non è un gioco di parole, è la capacità di modificare mentre si progetta e si lavora, cambiando, a volte gli obiettivi durante il tragitto”. L’assemblea si è infine avviata alla conclusione con una “ventata” di ottimismo portata in sala da un vero campione sportivo ma anche di vita: Alex Zanardi. L’asso dell’automobilismo mondiale che ha dimostrato, nonostante il grave incidente subìto durante la gara del Lausitzring nel gennaio del 2001, come sia possibile ripartire da capo e tornare alla vittoria, con la sua testimonianza ha entusiasmato e commosso il pubblico. Invitato ad esprimere un proprio commento sul momento difficile per l’economia, Alex ha esortato gli imprenditori a sorridere sempre e comunque alla vita: qualunque siano le difficoltà e gli ostacoli che si presentano lungo il cammino. (Diego Mazzetto)
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