Pitti Uomo, primi passi verso la ripresa


Non farsi scoraggiare. Proseguire imperterriti. Ma soprattutto: non mollare mai e per nessuna ragione! Contro chi insiste sul periodo di crisi senza fine, contro chi si lascia trascinare in modo disarmante verso ciò che certo in realtà non è (nella vita di certo c’è solo la morte!) e contro chi se ne approfitta della situazione di stallo celando dietro solo l’intenzione di fare i propri interessi. La 76esima edizione di Pitti Uomo, tenutasi recentemente a Firenze presso la Fortezza da Basso, esordisce così: con estremo ottimismo, tanta voglia di reagire e proseguendo sempre a testa alta. Tutte qualità che hanno evidenziato gli operatori del settore presenti, i quali hanno contribuito anche a far emergere in questi giorni una profonda consapevolezza di quanto sia importante fare sistema, soprattutto ora, e condividere obiettivi e comportamenti strategici per arrivare ad una ripresa della moda di livello internazionale. “Pitti Uomo è il primo rilevatore dei vari climi della moda internazionale - ha dichiarato all’apertura della manifestazione Raffalello Napoleone, amministratore delegato Pitti Immagine - un dispositivo promozionale che si evolve, in sintonia con l’emergente dei nuovi scenari. Per compratori esigenti e selettivi, abbiamo una proposta che premia le eccellenze ma anche il coraggio dei piccoli marchi di ricerca, la specificità del prodotto accanto alla trasversalità dell’offerta. Così mentre l’area del classico, col suo nucleo storico di aziende capaci di reinterpretarsi a ogni stagione, si ridisegna e vede al suo interno l’ingresso a pieno titolo dell’accessorio, i grandi brand dell’informale ampliano i loro spazi in fiera per presentare i nuovi progetti. Per la mappatura attenta dei temi e delle tendenze, per la completezza di visione e per la sua cornice, Pitti Uomo è il luogo dove i top buyer vengono a cercare marchi affermati e realtà emergenti, ma anche il contesto più solido scelto dalle migliori aziende per presentarsi a livello commerciale e di immagine. E in concomitanza con Pitti Uomo sta crescendo anche Pitti W Woman Precollection che a questa edizione ospita l’anteprima europea di un marchio oggi più che mai sotto i riflettori internazionali: Proenza Schouler”. Ben 900 le aziende protagoniste e tantissimi i progetti speciali e le anteprime in Fortezza per questa edizione, a cominciare dal marchio Brooks Brothers, che ha partecipato per la prima volta, o il rientro di Allegri che ha presentato le sue tre linee, inclusa la main firmata Francesco Scognamiglio Scognamiglio, fino al debutto del primo total look e del nuovo corso stilistico del marchio beach wear Vilebrequin. E ancora i rientri illustri come quelli di Lardini e Malo accanto alla proposta consolidata di aziende top dell’eleganza maschile come Corneliani, Church’s e Brunello Cuccinelli nel Padiglione Centrale o come Cruciani Italia, l’area che ha raggruppato i migliori marchi del Made in Italy con un nuovo layout curato dal designer Piero Lissoni. L’area dell’informale ha dichiarato la sua natura sempre più estesa e vitale con un pool di novità, come l’anteprima e gli spazi speciali dedicati alla collezione di Scoth&Soda e ai nuovi progetti dei marchi del Gruppo Tomasoni Topasail (North Sails e Henri Lloyd Italy) accanto ai rientri di Sergio Tacchini e di Helly Hanson. Partecipazione anche di Culti che porta alla Fortezza da Basso il suo progetto lifestyle. Tra le iniziative in città da segnalare la Starck with Ballantyne in collaborazione con Philippe Starck, la performance evento che ha celebrato il debutto della collezione uomo, e i 50 anni di una griffe storica come Mila Schon. E quest’anno è stata una grande novità a registrare enorme successo tra il pubblico e la stampa: si tratta di Pitti People! Oltre che un’originale iniziativa, è stata anche il tema di questa edizione che ha servito a rendere protagonisti i visitatori stessi del salone. Come? Attraverso gli scatti fotografici di un gruppo di giovani foto-blogger che hanno utilizzato come soggetto il pubblico della manifestazione. Avete presente siti web come The Sartorialist? Quelli per intenderci dove vengono messi in rete i look più azzeccati rubati dalla gente comune nelle strade delle città durante la frenesia quotidiana o durante le fashion week? Ecco! Questo progetto è stato dedicato alla comunità di visitatori che per stile, personalità e diversità hanno contribuito a rendere la manifestazione unica e diversa da tutti gli altri eventi di moda. La moda indossata dalle persone durante questi saloni è pur sempre un’altra cruciale occasione per fare il punto su approcci e tendenze del momento! E per renderle pubbliche ad accogliere i visitatori è stata messa un’installazione fatta da un imponente “Wall”: un muro su cui giorno per giorno si sono accumulate i ritratti e le immagini scattate. Ecco il motivo, a mio avviso, per cui gli uomini erano particolarmente attenti al proprio look! Sembrava di stare in mezzo una passerella circondati da outfit di sfilata!!! Non erano certo modelli (purtroppo... molto meno belli vi assicuro!) però va detto tutti davvero originali! Un filone di dandy attitude, ossia l’attitudine dandy che punta alla costruzione e quindi alla personalizzazione del proprio abbigliamento. Grande attenzione riservata anche agli eventi speciali: dalla sfilata Undercover al Giardino di Boboli, alla performance degli americani Proenza Schouler a Villa La Petraia, sino ai vincitori della prima edizione del concorso “Who is On Next? Uomo”, dedicato ai talenti della moda uomo, assieme agli oltre 100 eventi che si sono svolti nei 4 giorni alla Fortezza e in città. L’affluenza finale è stata di circa 8.700 negozi con una diminuzione dell’8% rispetto all’ultima edizione estiva per un totale di oltre 18.000 compratori. Nei quattro giorni del salone sono stati più di 30.000 i visitatori complessivi. Ha tenuto bene il mercato italiano: quando si parla di presenze dei compratori si deve sempre ricordare che in tutto il mondo la distribuzione di qualità si sta concentrando. Ciò significa che a parità dei consumi finali i punti vendita vincenti, quelli che vengono sempre a Pitti Uomo, diventando più grandi acquistano e fatturano di più. E’ un processo che proseguirà nei prossimi anni e che non deve spaventare, al contrario è un segno di razionalizzazione del mercato. È più doveroso invece preoccuparsi, insieme ai governi, di far ripartire i consumi. “In questi quattro giorni di salone abbiamo percepito tanto impegno nel proporre una moda internazionale - ha dichiarato Raffaello Napoleone, AD Pitti Immagine - le aziende hanno presentato collezioni molto focalizzate sulla ricerca nei materiali e sulla vestibilità, prodotti per un pubblico esigente e disposto a spendere per un valore reale. Gli stessi espositori ci hanno detto di aver incontrato buyer internazionali venuti a Firenze con un approccio positivo e concreto, che hanno lavorato intensamente per cercare i prodotti giusti per i loro negozi, che si sono seduti a tavolino per fare ordini e impegnare budget, sfidando lo stallo diffuso dei consumi e scommettendo su una volontà diffusa di ripresa. Il numero finale dei visitatori di questa edizione è davvero molto buono, e se combiniamo questo dato con la qualità delle presenze, effettivamente le nostre aziende hanno trovato solidi motivi di conforto. Certo nessuno si nasconde le difficoltà di questo periodo, dei consumi che stanno ancora soffrendo, ma la maggior parte degli operatori operatori dimostra di reagire con strategie lungimiranti e noi di Pitti stiamo già lavorando per potenziare l’offerta complessiva, innovare le modalità di rappresentazione, potenziare i servizi e rendere più facile la partecipazione al salone”. E un grande in bocca al lupo, per una ripresa ottimale (e ci auguriamo definitiva), lo facciamo anche noi all’intero Made in Italy: uomo, donna o bambino non importa; che interessi Firenze o Milano o Roma come piazze di “vetrina” non è importante. Ciò che conta è la riconquista del prestigio unico e inimitabile al mondo della moda italiana, sia in termini di immagine che di dati economici. Ci auguriamo questo sia possibile nell’arco di pochissimo tempo, perché per l’Italia è un fiore all’occhiello troppo importante perché non torni al primo posto tra le punte di diamante della propria forza economica. Appuntamento con l’edizione n° 77 di Pitti Uomo il prossimo inverno: quando si terrà sempre a Firenze dal 12 al 15 gennaio 2010. Come saremo per allora? Ottimisti come sempre, ma felici più che in passato per gli ottimi risultati. (Erica Trincanato)
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