Mipel the bagShow

Ha chiuso i battenti l’edizione 96 di “Mipel the bagshow”, il salone internazionale della pelletteria e degli accessori. A settembre si sono ritrovati in 420 espositori con un’affluenza di 14.251 buyers (di cui 7.290 esteri) – erano 15.304 a marzo ’09 – nei quattro giorni di fiera, in linea con le previsioni della vigilia. Un Mipel particolarmente ricco quello di quest’anno, animato da molte iniziative collaterali, tutte tese a sottolineare al massimo la qualità del prodotto presentato. Una qualità ragionata: “Gli espositori, dopo un’attenta valutazione delle capacità di spesa della maggior parte della loro clientela – commenta Giorgio Cannara, presidente Aimpes/Mipel – hanno investito in ricerca per realizzare un prodotto che fosse di pregio e Made in Italy, ma che si attestasse sulla fascia di prezzo che il mercato richiede per soddisfare una domanda sempre più ampia. Per questo, come presidente di Aimpes, non posso che essere grato a tutte le aziende presenti a Mipel, per l’atteggiamento positivo e la grande professionalità mostrata in questa occasione”. Da segnalare la buona presenza di buyer dal Far East (il 33,5% del totale), mentre l’Europa, con prevalenza di visitatori spagnoli, si conferma l’area più significativa per le provenienze estere (58% del totale). Resta sofferente, invece, il mercato americano. “Tra gli stand abbiamo incontrato buyer motivati, orientati ad un business oculato, maggiormente attenti all’innovazione e ad un corretto rapporto qualità-prezzo – continua Cannara – la sensazione è che la brusca discesa si sia arrestata e che l’offerta produttiva delle nostre aziende stia gradualmente tornando ad essere appetibile per i mercati, anche se per una inversione di tendenza dell’export bisognerà attendere ancora”. L’impegno, tutto italiano, dei nostri pellettieri è stato anche premiato dai concorsi che Mipel organizza: Mipel...issima ha consegnato la palma per la “Migliore qualità” a Mabi International, per la “Migliore immagine e comunicazione” all’azienda di Alfredo Beretta e per l’“Innovazione” a Nava Milano. Premio per la “Miglior vetrina” è andato ad Apnea e per il settore “Accessories” alle cinture di De Lonti. Appena conclusa questa edizione di settembre 2009, lo sguardo fiducioso degli organizzatori è già al futuro: il prossimo Mipel è infatti confermato, diversamente da quanto in precedenza ipotizzato, da mercoledì 3 a sabato 6 marzo 2010 con la moda borsa per l’autunno-inverno 2010-2011. Sul fronte delle tendenze il Mipel prevede per la prossima Primavera/Estate 2010 una cartella colori che vira decisamente sul naturale: grigio, avorio, papiro, verde e blu ricavati da quanto di meglio acqua, terra e foreste possono offrire. Ma in estate non può mancare il colore pieno, a partire dal bianco di luce, correlato da una serie di tinte unite come rosa, rosso, verde e c’è anche il nero. Colori definiti base. I volumi aumentano, soprattutto nella borsa per lui, e c’è sempre più la necessità di una borsa resistente agli agenti atmosferici. Via libera, dunque, ai materiali che non si usurano come gomme, plastiche e silicone accanto alla tradizionale pelle impreziosita da fibbie e ricami fatti a mano. Le borse avranno prevalentemente quattro collocazioni: torna il secchiello, la borsa shopping, la pochette e la Boston. I modelli “a mano” andranno per la maggiore, ma la tracolla, magari sottile, continua a comparire col preciso scopo di liberare l’uso delle mani. Per quanto riguarda le borse chic, qui prevalgono i volumi medi. Sì agli intrecci, alle arricciature, alle goffrature, con una certa geometricità dei disegni. Le sacche marinare e da boowling saranno per lo shopping. La praticità è un must imprescindibile: ecco che allora la borsa è pensata anche per cambiare volume, con un gioco di cerniere invisibili sul fianco, che permettono, se serve, una estensione della capienza. Per “lui” i volumi delle borse saranno enormi, perchè l’uomo vi possa contenere tutta la sua vita. La necessità, per la prossima stagione, è quella di vagare, di passare cioè da una sensazione all’altra, dal punto di vista visivo e tattile. Per i materiali si predilige principalmente pelle e sintetico, con un aspetto liquido, diluito, lavato, ma anche tessuti come cotone e canapa a trama grossa. La pelle, in particolare, diventa biomimetica, cioè lavorata con una particolare attenzione all’ambiente, con tipi di concia naturali, in accordo con la natura. Il difetto del materiale è sempre più un pregio: forature, rigature, ragnatele, trame in evidenza nelle borse di lino e canapa. Non sparisce l’animalier, ma è del tutto rinnovato: non più come classica macchia di leopardo ma come impronta, come traccia fossile. La mano è asciutta, croccante, il tessuto ha un aspetto cartaceo contrastato dalla fibbiona barocca. Si tratta di forme uniche nell’aspetto che risentono della Pop Art ma anche dello stile Barocco e la fibbia in questione è una specie di ex voto. Le lavorazioni saranno anche protezione per la borsa: sì ai trattamenti antigraffio, antipioggia, anti escursione termica, per un prodotto da usare senza troppi timori. (Federico Lovato)
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