Tessitura serica, cresce (poco) nel 2006

Nel 2006 il fatturato complessivo della tessitura serica italiana ha registrato una crescita del +2,2%: si tratta del primo dato favorevole dopo il 2000, e fa seguito ad un biennio (il 2004-2005), caratterizzato da una sostanziale stabilità. Anche le informazioni disponibili sul primo trimestre di quest’anno, sia sul fronte degli ordini che su quello delle vendite, sono ancora positive e lasciano intravedere la possibilità di un consolidamento della ripresa in atto. Questi, in sintesi, i risultati principali dell’ultima indagine congiunturale realizzata dalla Federazione Smi-Ati e dalla Sezione Serica Italiana dell’Unione Industriali di Como. Il mercato nazionale ha archiviato l’anno appena trascorso con un’evoluzione decisamente positiva (+7,8%), mentre il mercato estero ha registrato una flessione di tre punti percentuali. Sotto il profilo quantitativo, le vendite del 2006 hanno confermato i volumi conseguiti nell’anno precedente (+0,2%). Tale risultato interrompe una serie negativa che durava ormai dall’inizio del decennio. Il gap tra fatturato e volumi è ricorrente e riflette la ricerca di prodotti e servizi sempre più “di valore” da parte dell’industria italiana, allo scopo di accentuare la diversificazione rispetto all’offerta asiatica. Per quanto riguarda il profilo trimestrale, il fatturato complessivo si è mantenuto in crescita sino alla fine di settembre, mentre nell’ultimo trimestre si è riportato sui livelli del corrispondente periodo del 2005. Il valore degli ordini raccolti, nel corso dell’ultimo trimestre 2006, è cresciuto del 5,1%; anche i dati provvisori sul primo trimestre 2007 sono positivi (+1,4% gli ordinativi, +1,7% le vendite). Pur trattandosi di indicazioni favorevoli, in un mercato che viaggia costantemente “a strappi”, il “sentiment” degli operatori rimane sempre improntato alla cautela. Analizzando nel dettaglio le tre merceologie in cui si articola la produzione serica, il tessuto per abbigliamento femminile - che costituisce la componente più significativa della tessitura serica, con un’incidenza superiore al 60% sulle vendite complessive del campione - ha archiviato il 2006 con un incremento del fatturato del 3,4%. Tale risultato, tuttavia, ha fatto sintesi di andamenti assai differenziati tra la componente domestica (+8,8%) e quella estera (-2,2%). L’ultimo dato (provvisorio) disponibile relativo alla raccolta ordini (primo trimestre 2007) è ancora positivo (+2%). Il tessuto per cravatteria ha confermato, nel corso del 2006, i risultati conseguiti l’anno precedente in termini di fatturato (+0,3%), pur in presenza di una lieve flessione in termini di quantitativi venduti (-0,6%). Anche in questo primo scorcio del 2007, le aziende non rilevano particolari accelerazioni: le vendite sono infatti stimate in sostanziale stabilità (+0,2%), in un mercato in cui la debole dinamicità del fatturato estero viene compensata dalla stagnazione della domanda interna. Come ormai accade da diversi anni, anche nel 2006 l’andamento rispettivo dei mercati nazionale ed estero è stato dicotomico. Il primo è cresciuto del 5,7%, il secondo ha subìto una riduzione di pari entità. Il fenomeno riflette la migliore tenuta della cravatta Made in Italy sul mercato italiano rispetto ad un contesto internazionale ormai egemonizzato dalla produzione cinese. L’accessorio tessile femminile, nel 2006, ha registrato una lieve crescita del fatturato complessivo (+0,6%), mentre l’evoluzione delle vendite misurate in quantità è stata più favorevole (+2,9%). Questo comparto è quello che nel panorama serico complessivo ha iniziato il 2007 sotto l’auspicio migliore: la buona tonicità delle vendite (in Italia e soprattutto all’estero) induce infatti le aziende a stimare, per il primo trimestre 2007, un aumento del fatturato dell’ordine dell’8%. Nel 2006, anche per questo prodotto il gap tra mercato nazionale (+8,3%) e mercati esteri (-2,4%) è stato notevole. Le fibre chimiche, nel bilancio annuale, hanno registrato una crescita del +9,8%, mentre le fibre naturali, tra le quali primeggia la seta, hanno evidenziato una flessione del -3,5%. La crescita tendenziale degli ordinativi registrata sia nell’ultimo trimestre 2006 che nei primi tre mesi di quest’anno (ma qui si tratta ovviamente di stime) lascia intravedere la possibilità di una prosecuzione della fase ciclica favorevole. Il foderame ha confermato i livelli di fatturato dell’anno precedente, pur in presenza di una flessione in termini di volumi venduti. I produttori di tessuti stampati beachwear hanno registrato, nel 2006, un calo del fatturato superiore al 6%.
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