Politecnico, guardare al passato per vincere la sfida con il futuro

“Guardare al passato per vincere la sfi- da con il futuro”. Con questo slogan Mario Zambelli, amministratore de- legato del Politecnico Calzaturiero di Vigonza (Padova) interpreta la mis- sion di una scuola per certi versi unica in Italia e in Europa. Una scuola or- gogliosa delle sue radici, che affonda- no nella prospera terra della Riviera del Brenta, famosa per le ville venete e per le calzature invidiate in tutto il mondo. Una scuola – forse l’uni- ca –in grado di garantire con certezza un posto di lavoro ai propri studenti: dettaglio non certo trascurabile viste le difficoltà occupazionali dei tempi odierni. A quasi novant’anni dalla sua istituzione, la scuola ha saputo affina- re l’iniziale insegnamento basato sem- plicemente sui concetti di moda e gu- sto introducendo rigorose procedure di progettazione e design sempre in evoluzione. “Partendo dai preziosi e insostituibili insegnamenti artigiana- li trasmessi dal passato – sottolinea il direttore Mauro Tescaro - la scuola ha sempre guardato con attenzione alle tecnologie più avanzate svolgendo il compito non solo di insegnamento, ma anche di inserimento pratico con stage presso le aziende della zona con- sentendo agli studenti un approccio immediato con il mondo del lavoro”. Un atteggiamento che si è dimostrato vincente per più ragioni. La prima di queste è senza dubbio legata al veloce cambiamento del mondo del lavoro che non richiede più soltanto quella spiccata manualità che un tempo era fondamentale requisito per l’ingresso in fabbrica. “Oggi la manodopera – prosegue Tescaro - deve qualificarsi nel modo più completo possibile con conoscenze informatiche, tecniche e anche linguistiche”. Stare al passo con i tempi e, se pos- sibile, anticiparli, è la sfida con cui i responsabili e gli insegnanti del Po- litecnico si confrontano quotidia- namente, collaborando con partner prestigiosi per creare sinergie in grado di mettere in discussione i metodi di lavoro così da consentire una conti- nua ricerca verso il miglioramento Nata come Scuola di arti e mestieri nel lontano 1923, con sede nella sto- rica villa Pisani di Stra, la scuola ha rappresentato per molte generazioni un percorso per imparare un mestie- re che in quel tempo poteva essere quello di meccanico, muratore, fale- gname o calzolaio. Il compito degli insegnanti di allora era fondamental- mente quello di avviare i giovani ad un’occupazione, trasferendo le loro conoscenze e competenze attraverso la semplice manualità, senza segui- re programmi precisi. L’evoluzione della scuola è stata davvero di grande rilevanza sia nel cambio di indirizzo formativo (nel tempo si è concentra- ta solo sul calzaturiero), sia nelle sedi (dopo villa Pisani ci fu il trasferimen- to prima a villa Loredan, sempre a Stra, poi a Vigonovo, assumendo il nome di Centro Veneto Calzaturiero, fino a giungere all’attuale Politecnico Calzaturiero di Vigonza fondato nel 2001 su iniziativa dell’Associazio- ne Calzaturifici Riviera del Brenta, dell’Associazione Nazionale Calzatu- rifici Italiani, di Enti di Ricerca ed Innovazione e di Istituzioni Finanzia- rie del Veneto. Innumerevoli le figure professionali e dirigenziali che si sono avvicendate nelle aule fornendo un importante impulso per la crescita della scuola. Tra i tanti, a cui sono stati dedicati anche dei premi riserva- ti agli studenti che si distinguono, ri- cordiamo Dionisio Barbato, Antonio Zandarin e Ivone Beggio. Tra queste figure meritano un elogio anche tut- ti i Presidenti ACRìB che, nel corso del loro impegno associativo, hanno agevolato il non facile compito di continua innovazione tecnologica e logistica per il miglioramento della scuola. (Diego Mazzetto)
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