Sergio Giordani: "Vent'anni di Non Solo Sport"

Sergio Giordani è un imprenditore conosciuto e apprezzato a Padova per i successi maturati nell’ambito della grande distribuzione e nello sport (durante la sua presidenza nel 1994 il calcio Padova ha conosciuto il traguardo della serie A). Amministratore Delegato della Trops (la società che gestisce i negozi a marchio Non Solo Sport), Giordani ricopre inoltre la carica di Presidente di Interporto di Padova Spa ed è consigliere della Camera di Commercio di Padova. Business Shoes lo ha incontrato per conoscere più da vicino una realtà aziendale che s’impone nel panorama distributivo con più di sessanta negozi e duecentosessanta dipendenti nel settore abbigliamento, calzature sportive e casual per Uomo, donna e Bambino presenti in gran parte della penisola. Sergio Giordani, nei primi anni ’90 lei, insieme ad altri imprenditori padovani cresciuti nella distribuzione moderna e nel settore sportivo ha dato vita al format Non Solo Sport. Dopo quasi vent’anni di attività, quale bilancio si sente di stilare? Un bilancio positivo, senza ombra di dubbio. La nostra realtà aziendale è nata appunto vent’anni fa, per circostanze che definirei fortuite. In quel momento ero impegnato nella grande distribuzione con la Despar e con il calcio Padova, per il cui settore giovanile acquistavo l’abbigliamento presso il negozio Corradin Sport di Padova. Qualche tempo prima, attraverso un viaggio offerto da un fornitore, ebbi l’occasione di conoscere una persona introdotta nel mondo dello sportswear e capii che c’era spazio per inserirsi nel settore. Nei frequenti contatti con il punto vendita Corradin, avevo avuto modo di conoscere Renato Fantin al quale proposi di entrare in società per creare una nuova realtà imprenditoriale. Fu così che nacque la Trops, formata da quattro fratelli e cioè io con l’incarico di Amministratore De- legato, mio fratello Carlo responsabile della parte finanziaria, Renato Fantin con il ruolo di coordinatore delle attività e Carlo Fantin responsabile degli acquisti. Dal nostro sodalizio è nato quasi subito il punto vendita padovano di via Venezia che si è imposto con molta aggressività nei prezzi: il successo è stato immediato e consequenziale alle due linee guida cui il negozio si è ispirato e cioè assortimento di marche nazionali e internazionali caratterizzate da alta competitività nel prezzo. Da quel momento a oggi, la nostra forza vendita si è notevolmente ampliata e attualmente è composta da sessanta negozi, che variano dai trecento ai seicento mq, distribuiti in tutta Italia. Alla luce dell’attuale crisi che ha coinvolto e coinvolge tantissimi settori economici, come ha reagito il settore dell’abbigliamento sportivo? Quali le strategie percorribili per il futuro? Per fronteggiare questi momenti non certo felici per l’economia è necessario investire in maniera molto oculata. La situazione è difficile e i fatturati parlano chiaro. Personalmente, però, sono con- vinto che il momento di sofferenza non durerà ancora a lungo e alla luce di questa prospettiva bisogna non scoraggiarsi e guardare avanti. Oggi è fondamentale compiere scelte ponderate: non si può più sbagliare. Faccio un esempio: se ieri c’erano delle mezze intenzioni su un investimento e si sceglieva di farlo nonostante i risultati non fossero certi, adesso non è più così. Se sbagli, significa che cinque punti vendita dovranno lavorare per pagare quell’errore. E in questi momenti non ci si può per- mettere un simile azzardo. Questa è la nostra filosofia, per il resto puntiamo sullo sviluppo e sulla formazione del personale aggiornando e integrando le conoscenze e capacità di ciascun collaboratore che, per noi, come per qualsiasi altra azienda, rappresenta il punto di forza. Non sono d’accordo invece su quella che per molti era una possibile strategia che, al contrario, ha dato miseri frutti: l’apertura domenicale durante tutto l’anno. In periodi come questo di marcati cali di fatturato, tenere aperto un negozio di domenica rappresenta un vero e proprio autogol in fatto di costi e di sacrificio per il personale impegnato al lavoro fino alle dieci di sera senza magari veder entrare un cliente. A mio avviso erano già largamente sufficienti le venti domeniche aperte da ottobre a febbraio proposte dalla Regione Veneto. Fin dalla sua nascita la Non Solo Sport si è distinta per modelli innovativi di marketing rivolto sia ai fornitori che ai consumatori. E’ ancora valido e attuale questo modello o, secondo lei, ci sono altre strade da sondare? Con il preciso obiettivo di creare una solida identità di marca, abbiamo deciso di investire risorse importanti sull’immagine, a partire dal punto vendita, via via fino alla comunicazione al grande pubblico. I mezzi sono i più diversi, a seconda dei momenti e delle occasioni: dagli annunci stampa su quotidiani e periodici ai volantini promozionali, dai comunicati radio ai materiali POP. Un patrimonio di comunicazione da cui attingono sia i negozi di proprietà che quelli affiliati. Naturalmente, oltre alla promozione, siamo aperti a nuove idee e, a questo proposito, da alcuni mesi abbiamo sviluppato un nuovo progetto aprendo un negozio pilota in centro a Padova che si chiama “Gallery”, completamente diverso dal nostro business tradizionale. Si tratta di una proposta per noi assolutamente nuova dedicata all’abbigliamento a servizio del tempo libero di alto profilo. E’ chiaramente una sfida, ma siamo fiduciosi su un futuro sviluppo. La Non Solo Sport sponsorizza e pro- muove eventi come Non Solo Sport Race con un successo e una partecipazione che coinvolge a ogni occasione un numeroso pubblico padovano e non solo... La Nonsolosport Race, giunta alla quinta edizione con il traguardo di ben cinque- mila iscritti, non è soltanto una corsa non competitiva di dieci chilometri - tutti da correre o camminare nel centro storico – ma è una festa che coinvolge coloro che amano lo sport più bello, quello da vivere in una sorta di rito collettivo. Organizzato di sera, tutto assume poi un fascino particolare ed è uno spettacolo vedere, come si è verificato lo scorso due settembre, un serpentone color arancio fluorescente snodarsi da Prato della Valle per le strade della città. Quest’anno poi abbiamo potuto contare su un testimonial eccezionale: Anna Incerti, protagonista nella maratona agli Europei di Barcellona 2010. Tutto ciò naturalmente è stato possibile realizzarlo grazie al fatto che i cittadini di Padova si sono dimostrati ancora una volta eccezionali quando si tratta di partecipare a iniziative di solidarietà. Infatti, come nostra tradizione, anche quest’anno i proventi della Race sono a favore della Fondazione Città della Speranza. Abbiamo battuto il record d’iscritti e questo successo non è solo di tutta Padova, è dei circa 150 volontari che si sono prestati con entusiasmo. Non dobbiamo neppure dimenticare la sinergia perfetta con il Comune di Padova, con le Fiamme Oro Polizia di Stato. Ma, sinceramente, l’elenco dei ringraziamenti sarebbe veramente lungo. Per concludere una domanda di carattere sentimentale. Dopo tanti successi e tanti campioni (Alessandro del Piero su tutti), scoperti e cresciuti durante la sua presidenza negli anni ’90, il calcio Padova è sempre nel suo cuore? Certo. E come potrebbe essere diversamente? Quando la squadra gioca in casa, sono sempre presente alla partita. Ho seguito molto da vicino per dieci anni il Calcio Padova e per me è stata un’esperienza di vita straordinaria in cui mi sono molto divertito. Ricordo che entrai in Consiglio della società su richiesta dell’amico Marino Puggina. Pian piano cominciai ad appassionar- mi e ad avere un rapporto sempre più stretto con i giocatori e con l’allenatore Sandreani. Confesso di aver dedicato tanto tempo al calcio Padova a volte trascurando anche la famiglia, tanto che mia moglie mi prendeva in giro dicendomi che vado perfino a rimboccare le coperte ai giocatori. Nel mondo sportivo ho conosciuto moltissimi amici ed è nato un bellissimo rapporto anche con tanti giocatori che si sono trasferiti a Padova e con i quali ho ancora contatti di amicizia. Riguardo al calcio Padova di oggi devo dire che la società ha la fortuna di avere in Marcello Cestaro un Presidente che dedica mezzi e passione degni di grande ammirazione. Spero che, dopo tanto impegno, arrivino presto i prestigiosi risultati che Marcello e i suoi collaboratori meritano. (Diego Mazzetto)
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