Se l’Italia perde anche il “Made in”...

La Commissione Europea ha bocciato la normativa a tutela del “Made in”. Nel braccio di ferro tra le società del Sud Europa, Italia e Francia in testa, e quelle del Nord, hanno vinto quest’ultime. Si tratta di una grave penalizzazione per gli imprenditori che producono beni di qualità, in assoluta sicurezza e in completa osservanza delle normative. Ma anche e soprattutto per i consumatori che si vedono negato il diritto a un’infor- mazione trasparente sulla provenienza delle merci acquistate. “In un mercato sempre più globalizzato è fondamentale poter fornire una chiara identificazione dell’origine dei prodotti e delle lavorazioni”, sottolinea Roberto Ditri, delegato all’internazionalizzazione di Confindustria Veneto. “Constato con tristezza – ribatte Giuseppe Sbalchiero, presidente di Confartigianato Imprese Veneto – che l’Ue non intende valorizzare il proprio patrimonio di impresa diffusa ed in particolare lo straordinario mondo del manifatturiero italiano e condanna l’Europa a rimanere l’unico continente che non prevede alcuna tutela per l’origine delle proprie merci”. Secondo un’analisi dell’Ufficio studi di Confartigianato, condotta su dati Eurobarometro, risulta che un cittadino europeo su tre (vale a dire 129 milioni di persone), sceglie cosa acquistare sulla base dell’origine dei prodotti riportati in etichetta. In Italia l’attenzione all’origine dei prodotti riguarda 25 milioni di persone. Con questa decisione ad essere maggiormente penalizzate sono le imprese italiane e venete che fanno del “Made in” un vanto da portare in tutto il mondo. L’export è infatti la chiave della ripresa dell’Italia, ma non possiamo più permettere sgambetti da parte di altri Paesi che evidentemente sono più abili di noi a fare lobby in Europa. Noi siamo per una chiara e inequivocabile identificazione dell’origine dei prodotti e delle lavorazio- ni, perché il mondo cerca il “Made in Italy” e i consumatori sono disposti a pagare di più pur di avere un prodotto fatto realmente in Italia. E ancora una volta i politici italiani hanno dimostrato di non saper difendere i diritti delle imprese italiane in Europa. (Federico Lovato)
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