INDIA, UN PAESE SU CUI INVESTIRE

Il ministero del Commercio Estero italiano nel definire le proprie linee strategiche per l’anno in corso ha proclamato il 2007 l”Anno dell’Italia in India” e dopo essersi appena conclusa la missione congiunta del governo italiano e di Confindustira in India, sempre più le imprese italiane interessate a questo grande mercato necessitano di informazioni utili per potere operare con, ed in, quel paese. Gli ultimi dati disponibili sul PIL dell’India sono di settembre 2006 e registrano una crescita su base annua del 9,2% mentre negli ultimi 4 anni la media fu dell’8%, del 6% negli anni 80 e 90 e del 3,5% nel tre decenni anteriori al 1980. Per l’anno in corso la crescita è prevista agli stessi livelli grazie all’aumento degli investimenti e dei consumi. I piani di sviluppo del governo indiano per i prossimi 5 anni mirano ad una crescita media del 9%, tale dato è confermato dall’opinione degli economisti, tra cui la Oxus Investments, che prevedono lo sviluppo futuro del quinquennio tra l’8% ed 10%. La stabilità degli investimenti esteri è assicurata dal basso rischio di crisi finanziaria dato che il paese dispone di oltre 180 miliari di dollari di riserve in valuta estera che corrisponde al valore di 11 mesi di importazioni, mentre il debito estero è pure esso basso. I sintomi della rapida crescita sono misurabili anche dall’aumento dei prezzi delle case che in molte grandi città del paese è più che raddoppiato negli ultimi due anni. Oltre a questi dati positivi l’India registra però un livello di indebitamento pubblico in rapporto al PIL pari all’80%, vale a dire il più alto tra le economie emergenti, il quale potrebbe ulteriormente crescere nei prossimi 5 anni anche in conseguenza delle generose esenzioni fiscali concesse alle aziende che si collocano nelle apposite zone economiche speciali per sole aziende esportatrici. L’India è una repubblica democratica definita, con giusta enfasi, «la più grande democrazia del mondo». Sotto il profilo amministrativo è un’Unione con Parlamenti e Governi autonomi composta da 28 Stati principali e 7 territori fra cui quello di Delhi dove è posta la capitale. L’India ha un sistema normativo composito basato sulle decisioni dei giudici (in particolare la Corte Suprema indiana e i giudici statali) e sugli atti normativi dei Parlamenti dello Stato centrale e dei singoli Stati. La realtà del paese è certamente composita. In questo contesto un tentativo per spiegare le regole in tema di fisco, dogana, normativa del commercio e del lavoro e di altro, a favore di chi vuole operare in India è stato compiuto dalla casa editrice Ipsoa (Wolters Kluwer Italia) che ha pubblicato il manuale dal titolo “India: diritto commerciale, doganale e fiscale” degli autori Germano Franceschin e Francesco Misuraca (http://www.smaf-legal.com). Le previsioni demografiche per l’Asia per i prossimi anni assegnano un calo della popolazione in Cina, dovuto ad una politica governativa di drastica riduzione dei nati, cosicché tra qualche anno sarà l’India il paese più popoloso al mondo, in cui si sta incanalando sempre più un flusso di trasferimento di tecnologie che favorisce l’aumento della domanda di consumi, il tutto facilito da una forza lavoro in crescita, da un forte spirito imprenditoriale - come testimoniano le esperienze delle comunità indiane all’estero - da un elevato livello educativo, da una diffusa conoscenza della lingua inglese. Il trend proseguirà anche nei prossimi anni poiché esso ha oramai superato quella certa soglia strutturale, in termini di valori e di risorse, tale da trasformarlo in un fenomeno spontaneo che si autoalimenta. E’ il primo manuale edito in Italia sul diritto di impresa dell’India. Il volume offre una trattazione completa delle norme che regolano gli scambi commerciali con il Paese asiatico. Il settore della tecnologia dell’informazione e della comunicazione hanno avuto una rapida espansione, attirando investimenti stranieri e raggiungendo una posizione competitiva a livello globale. Sempre più spesso quindi si parla di India e di scambi culturali e commerciali con quel paese. Si può probabilmente dire che le frontiere degli scambi internazionali stanno derivando verso la nuova frontiera indiana.
P.I. 03751060280
Design and Power by essepunto