PITTI BIMBO, LA KERMESSE PER I PIU' PICCOLI

Si è svolta dal 28 al 30 giugno 07 nella cosiddetta culla del Rinascimento la settimana della moda dedicata al mondo dei più piccoli. Si tratta della manifestazione Pitti Bimbo di Firenze che tra esposizioni, sfilate, manifestazioni ed eventi ha pensato e realizzato una moda a misura di bambino. A cominciare dai giovanissimi atleti e le ginnaste provetta di Gas, le multi-planetarie girovaghe dalle dimensioni lillipuziane di Agata Ruiz De La Prada, le fate etniche di Chloé e le piratesche creature marine di Lilica Ripilica, passando per le mini pin-up di Miss Blumarine, le madamoiselle extra-small di Miss Grant, le follette pittrici di Missoni e le romantiche lollipop di Monnalisa, sino ad arrivare alle divertenti viaggiatrici in perfetto stile Thelme e Louise di Nolita Pocket ed i piccoli manager propensi all’avventura in coppia con le rilassate contadine di Woolrich che hanno sfilato come veri modelli professionisti in formato mignon tra un po’ d’imbarazzi, timidi sorrisi e mosse improvvisate, per un risultato finale all’insegna di una moda che non ama mai prendersi troppo sul serio e preferisce essere sdrammatizzata da un tocco di simpatia e tanto divertimento. Molte le collezioni ispirate proprio al mondo dei bambini che viene rappresentato mediante l’uso di colori sgargianti ed accesi tra cui giallo canarino, azzurro, fuxia ed rosso che vanno a contrastare quelli molto basici del sabbia, marrone, bianco e rosa tenue o gli altri più usuali del nero, bianco e blu. Grande utilizzo di personaggi delle favole della Walt Disney tra cui i Sette Nani o quelli di altri cartoni animati come Titti e Gatto Silvestro, spaziando dalle rappresentazioni su felpe, T-shirt e giubbini dei tipici desideri di questa generazione sino ai sogni più impensabili derivanti dalla loro fantasia senza confini. Molte altre prendono spunto dall’abbigliamento degli adulti, estrapolandone alcuni capi o accessori ed adattandoli al guardaroba dei più piccoli. Ecco che compaiono allora divertenti bretelle, seriose cravatte ed elegantissimi papillon per i maschietti o cappelli extra-large, pochette e collane lunghissime per le femminucce. Grande ricercatezza e profonda attenzione anche per ciò che riguarda i dettagli cosiddetti fashion, come luccicanti strass, colorate perle, romantiche ruches o preziosi pizzi per le girls, che servono a donare quel tocco chic dal valore aggiunto. O ancora profilature eleganti in rilievo e stemmi collegiali per i boys in quanto dettami raffinati su capi semplici e sportivi coordinati ai maglioni di cotone legati in vita o sulle spalle secondo la tradizione per riflettere l’immagine del tipico bravo ragazzo di buona famiglia. Parlare di collezioni per la moda dei bambini sembra azzardato, eppure si tratta di un business che sta prendendo sempre più piede sia nel mercato italiano che in quello estero. Genitori esaltati o troppo glamour? No non direi. Bambini esageratamente influenzati dalle griffe degli adulti o davvero molto vogliosi di imitarli? Nemmeno. Speculazione e sete di guadagno da parte dei brand? Forse. Ma essendo che si tratta di bambini e dei capi che li rendono comodi nel muoversi e liberi di giocare nella quotidianità di tutti i giorni o eleganti ed un po’ chic nelle occasioni che lo richiedono, bisogna comunque parlare di fashion for children nella giusta misura. No alle esagerazioni o al fenomeno delle fashion-victim quindi, si alla libertà dei più piccoli nella scelta del proprio look ma seguiti dalla super visione e qualche consiglio di mamma e papà. E se in fondo in fondo si trattasse solo di un’occasione sporadica per accontentare un musetto con due occhioni grandi grandi che si mostrano desiderosi proprio davanti a noi? Beh genitori avvisati: purché non diventi la norma, per una volta possiamo anche permetterci di cedere alla dolcezza e ad un piccolo desiderio dei nostri figli.
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