Premio Giorgio Lago

“Un riformista senza ideologie”. Così è stata definita la figura di Giorgio Lago al Teatro Accademico di Castelfranco Veneto lo scorso 27 aprile, in occasione dell’assegnazione del premio intitolato al giornalista che fu per dodici anni direttore del Gazzettino e successivamente editorialista di Repubblica e delle testate del gruppo l’Espresso. Cinque i premi conferiti nel corso della serata a diversi protagonisti del Nordest: il giornalista Toni Capuozzo (premio per il giornalismo); l’attuale commissario tecnico della Nazionale Inglese Fabio Capello (premio per lo sport); il cuoco Massimiliano Alajmo (premio per la cultura); l’imprenditore editoriale Fabio Franceschi (premio per l’impresa) e Giuliano Mattei, presidente della Protezione Civile Ana di Trento (premio per il volontariato). Nato nel 2005, anno della scomparsa di Giorgio Lago, il premio è stato realizzato con una formula radicalmente rinnovata rispetto al passato e proposta dal comitato promotore formato dall’Associazione Amici di Giorgio Lago, dal Comune di Castelfranco Veneto e da Nordesteuropa. it con la collaborazione della famiglia di Giorgio Lago e del Centro Studi dell’Università di Padova intitolato al giornalista, oltre che con l’importante sostegno di Veneto Banca. La giuria, guidata da Luigino Rossi, ha selezionato la rosa dei vincitori contando sul contributo di Gabriella Belli (direttore del MART di Rovereto), di Francesco Lago (figlio di Giorgio), di Francesco Jori (vicedirettore del Centro Interdipartimentale di Ricerca e Servizi Giorgio Lago), di Giannola Nonino (amministratore delegato di Nonino distillatori Spa), di Andrea Tomat (presidente di Confindustria Veneto), di Flavio Trinca (presidente di Veneto Banca), di Giancarlo Saran (assessore alla cultura della città di Castelfranco Veneto), di Giuseppe Zaccaria (rettore dell’università di Padova) e di Filiberto Zovico (editore di Nordesteuropa. it). Tra gli ospiti d’onore all’evento, che ha inaugurato la quarta edizione del Festival delle Città Impresa, si sono alternati al microfono il direttore del Corriere della Sera Ferruccio De Bortoli, che ha intrattenuto il pubblico con la lectio magistralis; Mario Bertolissi, docente di diritto costituzionale all’Università di Padova e Piergaetano Marchetti, presidente del gruppo Rcs Rizzoli Corriere della Sera. Molto sentito e apprezzato l’intervento di Luigino Rossi, presidente dell’Associazione Amici di Giorgio Lago ed editore del quotidiano “Il Gazzettino” al tempo della direzione di Lago. Amico personale della famiglia, Rossi ha ricordato le tappe fondamentali che nel corso degli anni Ottanta del secolo scorso lo avevano condotto, insieme ad un gruppo di imprenditori veneti, all’acquisizione del famoso quotidiano aiutandolo a superare una delicata situazione fallimentare fino a diventare punto di riferimento della stampa del Nordest. “Traguardo – ha sottolineato Rossi – maturato fondamentalmente grazie all’indiscussa professionalità di Giorgio Lago”. Anche Toni Capuozzo, inviato speciale del Tg5 e autore del programma televisivo “Terra” ha tracciato un ricordo personale di Lago, descrivendo “la sua capacità di comunicare attraverso un doppio linguaggio in grado di giungere sia al lettore occasionale, sia agli addetti ai lavori. Una dote rara, così come la sua visione del riformismo basata sulla concretezza e non sulle parole”. E lo stesso si può dire sul concetto di federalismo espresso da Giorgio Lago; un concetto autentico, liberale, lontano da pregiudizi e dai proclami d’effetto. Anche Fabio Franceschi, titolare di “Grafica Veneta” di Trebaseleghe (diventata un esempio imprenditoriale per i suoi traguardi tra cui la prestigiosa scelta della sua tipografia per la stampa di famosi libri e romanzi tra cui Harry Potter), ha voluto sottolineare la valenza intellettuale di Giorgio Lago “che sapeva trasmettere nei suoi scritti la chiarezza, riassumendo un convegno in tre parole con concetti semplici e alla portata di tutti”. Ringraziando per il premio, anche il CT della nazionale Inglese Fabio Capello ha espresso un riconoscente ricordo alla memoria del giornalista. “Ci eravamo conosciuti – ha raccontato Capello – quando io giocavo ancora nella Juventus. Eravamo entrambi due ragazzi giovani e ci fu subito sintonia tra noi. Di lui ho sempre apprezzato l’abilità nel trasmettere i fatti con concretezza e l’aver sempre sottolineato come il Nordest fosse una terra da guardare con ammirazione per la dedizione espressa nel lavoro e come esempio per la genialità dei suoi abitanti”. Rispondendo alle domande di Mariano Maugeri, giornalista del quotidiano Il Sole 24 ore, che ha moderato e coordinato l’incontro, si sono poi succeduti al microfono Massimiliano Alajmo del noto ristorante “Le Calandre” di Padova (insignito del premio cultura in quanto più giovane premiato della storia Michelin, prima con due poi con tre delle ambitissime stelle), con la motivazione di poter contare sulla raffinata capacità di fare del gusto un passepartout per incontrare altre espressioni artistiche ed esplorare la cultura materiale, e Giuliano Mattei della Protezione civile di Trento, che ha sottolineato l’importanza del volontariato nella società attuale e ricordando l’impegno profuso nelle tristi circostanze del terremoto dell’Aquila e delle alluvioni che hanno martoriato la terra veneta nei tempi recenti. (Diego Mazzetto)
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