In Riviera il savoir-faire della calzatura Louis Vuitton


Una volta portata a termine, sarà tra le più belle e tecnologiche fabbriche di calzature del mondo. Stiamo parlando dell’atelier souliers Louis Vuitton di Fiesso d’Artico. Inaugurato nel 2000 e poi totalmente ristrutturato nel 2006, lo stabilimento sarà definitivamente portato a termine all’inizio del 2009, ospitando al suo interno l’intero processo di produzione di calzature da donna, sneakers, mocassino e uomo elegante. Alla produzione vera e propria si affianca l’ufficio stile, il reparto ricerca, lo sviluppo prototipi, lo sviluppo industriale con i test di controllo qualità e logistica. Ma quali sono stati i motivi che hanno spinto il brand mondiale del lusso LVMH alla realizzazione di questo progetto? L’arrivo del Direttore Artistico Marc Jacobs in Louis Vuitton, avvenuto nel 1997, si è dimostrato fondamentale per questa scelta. All’inizio il sodalizio artistico della Maison del lusso francese con il giovane artista Newyorkese ‘guru del grunge’, poteva apparire sorprendente. Per Louis Vuitton, Marc Jacobs si è ispirato alla sua visione propria della storia e della cultura della moda per creare uno stile personale di eleganza senza tempo e ricchi dettagli che riflettono la tradizione dell’azienda nell’artigianalità. Conoscendo il valore e la competenza dei “Maestri Calzaturieri della Riviera del Brenta”, Marc Jacobs, in accordo con l’azienda, ha perciò deciso di scegliere il distretto brentano per la produzione. Non è dunque frutto di casualità che lo stabilimento sia sorto a Fiesso d’Artico, nel cuore della Riviera del Brenta celebrata per le sue splendide ville costruite dalla nobiltà veneziana, dove nel tempo si è formato un artigianato calzaturiero di altissimo livello. Attualmente nello stabilimento di Fiesso lavorano circa 200 persone tutte residenti in zona. Ciò rappresenta per Louis Vuitton un coinvolgimento ed un legame forte e diretto con la popolazione locale: è facile, infatti, trovare padri che lavorano fianco a fianco con i figli, mogli a fianco dei mariti. E questo anche con l’intento di salvaguardare e tramandare una tradizione artigianale unica che rischierebbe di essere perduta per sempre. Ma come nasce la calzatura Louis Vuitton? Alla base della nascita di ciascun paio di scarpe c’è un articolato processo creativo. Ogni nuova collezione nasce dalla fantasia del Direttore Artistico Marc Jacobs e viene tradotta in disegni e prototipi dallo studio Shoewear Louis Vuitton, il cui Direttore è l’italiano Fabrizio Viti, che segue l’ideazione e la realizzazione di tutte le collezioni di scarpe, sia uomo che donna, della Maison. Per rendersi conto dell’attenzione e della scrupolosità nella lavorazione, proviamo a seguire la creazione di un paio di scarpe donna elegante Louis Vuitton. Si inizia con i primi bozzetti sviluppati dallo Studio (modelleria), da cui vengono realizzati i campioni. Il reparto sviluppo taglia il pellame e lo modella direttamente su una forma per scarpe in carpino bianco, un tipo di betulla. Appena i designer hanno apportato le loro modifiche, il reparto prototipi produce un campione, che deve essere testato prima dall’ufficio studi, per valutare la fattibilità, e successivamente sottoposto ai test di laboratorio, per verificare la resistenza dei componenti chiave come anche della pelle e del tacco. Solo a questo punto può essere messo in atto il processo di manifattura. Viene prima sviluppato un esemplare, chiamato “paio industriale” e, dopo aver apportato eventuali modifiche, viene realizzato un paio detto “di conformità”, che verrà testato qualitativamente prima di dare avvio alla produzione. Dopo ulteriori controlli e verifiche, le calzature complete in ogni dettaglio vengono tenute nelle loro forme per alcuni giorni prima di essere confezionate per la spedizione, e questo con lo scopo di assicurare al cliente il mantenimento della forma nel tempo e il massimo confort. Questo processo rappresenta un importante valore aggiunto alle calzature Louis Vuitton: in nessun caso vengono utilizzati componenti standard, ogni elemento viene di volta in volta sviluppato singolarmente per ogni modello di scarpa, di stagione in stagione. L’attenzione alla qualità è altissima. Tutti i modelli sono sottoposti ad almeno tre test (materiale, accessorio, struttura), prima di essere esaminati come prodotto finito. Non sono previsti compromessi sulla qualità: nella maniera più assoluta. Tutti i materiali vengono selezionati e successivamente testati nei laboratori e il controllo qualità continua poi nella fase industriale della produzione. Ogni scarpa donna elegante Louis Vuitton è il risultato di almeno 200 operazioni separate realizzate interamente a mano dalle abili mani di sapienti artigiani. E nella Riviera del Brenta queste qualità ci sono e si sommano alla flessibilità di interpretare e realizzare velocemente le cose. “La presenza di un’indotto specializzato – sottolineano i Responsabili dello stabilimento Louis Vuitton di Fiesso d’Artico – rappresentato da tacchifici, suolettifici, distributori e produttori di materiali inerenti la calzatura situati con le loro attività in modo capillare nella zona, è un’ulteriore risorsa del territorio da non sottovalutare. Così come le numerose aziende artigiane che producono calzature per noi, integrando la nostra produzione”. Volendo tornare con lo sguardo allo stabilimento di Fiesso, si resta stupiti dalla cura di ogni dettaglio, compresi i pavimenti in legno che ricoprono anche tutta l’area produttiva. “Si punta sulla qualità del prodotto – affermano i responsabili dello stabilimento – ma anche sulla qualità della vita aziendale”. La fabbrica è stata costruita con i criteri più moderni seguendo le regole ambientali a livello internazionale. Per risparmiare energia, ad esempio, viene raccolta l’acqua piovana che, riscaldata con pannelli solari, è utilizzata per gli usi interni. I sistemi di sicurezza per il lavoratore sono all’avanguardia con impianti di aspirazione dall’alto, che sono tra i più sicuri per la qualità dell’aria. Sempre nell’ottica di migliorare l’ambiente lavorativo, è inoltre prevista la realizzazione di un ristorante interno a disposizione di tutti i dipendenti, dei manager e dei venditori che verranno a Fiesso d’Artico per vedere come vengono realizzate le scarpe, così poi da farne tesoro nel momento in cui dovranno divulgare il Savoir Faire Louis Vuitton ai clienti di tutto il mondo. E a questo scopo verrà creata anche una Galleria che raccoglierà calzature e oggetti che testimonieranno l’abilità creativa della Maison. Un’ultima curiosità: appena portato a termine in tutte le sue parti, lo stabilimento, che sorge nella zona industriale di Fiesso d’Artico, sarà ricoperto esternamente da una maglia che farà tutto il giro della struttura. Un materiale particolare, che consente alla luce di filtrare facendo assomigliare la fabbrica ad una grande “scatola di scarpe”. Un dettaglio in più per un’azienda che in breve tempo ha saputo imporsi tra i più importanti e storici brand produttori di calzature del mondo, grazie ad una forte e ben definita identità stilistica. (Diego Mazzetto)
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