Milano Moda Uomo
E anche quest'anno e' arrivato l'appuntamento
piu' atteso con la moda
maschile: Milano Moda Uomo. Dopo
Pitti e' infatti questa la tappa obbligata
per chi voglia seguire l'eccellenza del
Made in Italy, ma non solo, trasformarsi
per alcune giornate in protagonista
indiscusso e capace di catturare
l'attenzione di tutto il mondo mass
mediatico. Una quattro-giorni davvero
imperdibile (tenutasi a Milano da
sabato 12 a martedì 15 gennaio) che
tradotta in cifre presenta dei valori
di tutto rispetto, nonostante il notevole
ridimensionamento rispetto agli
anni scorsi: 96 collezioni all’appello,
48 sfilate, 47 griffe, 31 presentazioni
per 30 marchi e 19 quelle su appuntamento.
Piu' di 10.000 addetti ai lavori
ed oltre 1000 giornalisti accreditati,
provenienti da ben 27 paesi differenti.
A fare da contorno alle collezioni autunno/
inverno 2009/2010 non sono
mancate di certo polemiche, colpi di
scena e pettegolezzi di ogni tipo... come da tradizione d’altronde in ogni
fashion week che si rispetti!
Marchi come C.P. Company ed Evisu
hanno sfilato per la prima volta
durante la Milano Fashion Week maschile,
mentre nomi come Authier,
Ermenegildo Zegna e Massimo Alba
hanno invece fatto una loro presentazione.
Tanti gli eventi organizzati durante la
manifestazione, a cominciare da quelli
di rilevanza culturale come le mostre
Anni Settanta "Il decennio luogo del
secolo breve" alla Triennale e "Leonardo,
dagli studi di proporzioni al trattato
della Pittura" al Castello Sforzesco;
per passare a quelli dal rilievo più
mondano e glamour come l'esclusiva
serata su invito organizzata, a cavallo
del week-end, da Wall Street Journal, Saks Fifth Avenue e Camera Nazionale della Moda presso Triennale Design Museum per celebrare la Men's Fashion Week milanese
o quella intitolata "Divina! Maria Callas tra moda e mito" organizzata da Cnmi presso il Museo di Storia Contemporanea.
E' continuata l'iniziativa di coinvolgere l'intera citta' di Milano,
mediante maxi schermi posizionati in punti focali come Piazza San Babila e Piazza Croce Rossa che hanno trasmesso le collezioni primavera-estate 2009, riscuotendo nuovamente grande
successo tra i non addetti ai lavori. Turisti e cittadini si sono dichiarati
infatti ben felici di partecipare indirettamente al fashion
business magari venendo invogliati alle compere in vista di una
primavera e un'estate non proprio alle porte e piu' sensibilmente
invece nel mezzo di una temperatura senza dubbio invernale!
Ma andiamo ora a descrivere come sarà l'uomo della prossima stagione invernale. Un artista metropolitano dal look eccentrico e al contempo elegante, formale e con richiami di culture e paesi
lontani quello pensato da Roberto Cavalli. Cappotti di cachemire
dai volumi morbidi che si alternano a chiodi di pelle corti e
casacche oversize senza bottoni in popeline o in pelle guanterie.
Le nuance del grigio, nero, sabbia, cammello e tortora fanno da
padroni. Piccoli tocchi di blu, verde e rosso. A completare gli
outfit accessori etnici e colorati come le cinture alte o le pantofole
e le sneakers in tessuti messicani o in velluto. "Con questa
collezione ho voluto ritornare allo spirito delle mie origini – ha
dichiarato Roberto Cavalli, stilista della griffe omonima - Ho pensato a come è cambiato l'uomo Cavalli in questi dieci anni. Oggi più che mai è sofisticato e nonchalant, libero e anticonvenzionale.
Rimane sempre un Originale".
Modernita' e gusto della forma per Giorgio Armani, Re Giorgio nel mondo della moda, che lancia un nuovo modo di vestire in
cui la scelta dei tessuti e la combinazione dei loro diversi pesi
da vita ad un classico totalmente rivisitato, secondo la regola
che l'unione dei materiali forti esalta il potere di un capo. Linee
aderenti e spalle leggermente insellate per il formale, volumi
morbidi ed impostazione più cittadina per lo sportswear. "Io
non sono la moda, semplicemente la faccio! – ha dichiarato lo
stilista – Nella moda maschile molto è stato fatto dagli anni '70
ad oggi. Un consiglio per gli uomini? Non ascoltate le donne,
a volte sono cattive consigliere e temono solo che il proprio lui
cada nel ridicolo". Tanto marrone abbinato al grigio, tra tessuti
vellutati e opachi. Tra scuro e colore, ruvido e morbido, classico
e nuovo e' il senso di duplicità a fare da filo conduttore di una
collezione nitida e ben disegnata. Accessori di punta sicuramente
le scarpe dalle forme tradizionali, ma dalla consistenza molto
attuale. Dalla citazione di Piet Mondrian ("Il fine della natura è l’uomo, il fine dell’uomo è lo stile") prende spunto la creativitÃ
firmata Missoni per la sua collezione maschile dedicata ai
viaggiatori urbani, ai maghi fatati, ai nuovi dandy appassionati cultori del bello, uomini insomma che si innamorano e fanno innamorare.
I classici tessuti inglesi come Prince of
Wales check, Herringbone, Cavallery,
Shetland check and Shepherd check
fanno da padroni. Righe e ziggurat si
inseguono e si sovrappongono in armonico
contrasto come patchwork.
Segni e disegni ipnotici, dal carattere
astratto, energetico e ritmico si trasformano in grafismi e graffiti diversi
ed in costante equilibrio tra particolare
e generale. Il colore come sempre
fa da must illuminando imperioso ed
energico maglioni e giacche con preziose
fodere dipinte a mano.
Da Carlo Pignatelli va in passerella un
uomo coraggioso, un po' spaccone ma
leale ed astuto.
Ama le sfide, la liberta' degli spazi
sconfinati e delle terre selvagge, ma
anche le luci soffuse dei night clubs e
la frenesia carica di illusione dei tavoli
da gioco. "Ho voglia di fluidità e sobrietÃ
– ha dichiarato Ennio Capasa,
designer della griffe Costume National
- , morbidezza e relax, e di questo
penso ci sia bisogno". E allora spazio
a giacche morbide in tessuti pregiati,
corte a due bottoni o doppiopetto,
asimmetriche e lunghe, con spessi bottoni
di osso, ibridi giacca-giubbotto e
gilet da indossare sempre anche sotto
la maglia. A meta' tra classico e tecnico
lo stile si mixa in un'ispirazione
tradizionale ma assolutamente attuale
che si rispecchia soprattutto nei capispalla.
Utilizzo di materiali e lavorazioni
speciali come le gommature a
caldo per accentuare vita e spalle. Le
camicie sfilano senza cravatta dando
risalto solo alle nuance come bianco,
grigio perla, blu inchiostro. I tessuti
sono ricercati, pregiatissimi e senza
tempo. Essenzialita' negli accessori:
sciarpe e guanti gli unici concessi.
Dean&Dan Caten fautori della griffe
Dsquared2 mixano dettagli chic con
capi casual abbinando ad esempio la
giacca classica e il farfallino sopra i
jeans. John Richmond alterna lo stile
punk e rock, messo in risalto da chiodi
con borchie d'oro e completi di pelle
nera, a quello sobrio e british che si
ritrova nei completi gessati, maglie di
cachemire e dettagli in tweed. L'ironia
è di casa come consono da Moschino
dove i ruoli tra capi si scambiano e si
mixano mediante curiosi tromp l'oeil
per un risultato davvero sorprendente.
Sport mania da Dirk Bikkembergs
invece che afferma: "Per me la tuta è
diventato un capo che definirei tradizionale,
più di quello che la gente
possa pensare. Ed io? Non faccio altro
che rivisitarla stagione dopo stagione
rendendola sempre attuale".
Piumini colorati, eleganti gessati e
giacche anni '20 e '50 da Enrico Coveri.
Lana cotta, boucie' e tweed sulla
passerella di Etro che ha voluto evidenziare
una moda vera ed autentica
soprattutto in un momento storico in
cui non si puo' e non si deve mentire
alla gente.
Lusso e sfarzo per le maison Gucci,
Salvatore Ferragamo e Versace. Senza
particolari eccessi ma continuando
su una linea più equilibrata Belstaff e
Neil Barrett. Semplice eleganza con
qualche tocco di high tech invece
per Moncler Gamme Bleu by Thom
Browne. (erica trincanato)