Villa da Ponte a Cadoneghe


Percorrendo la trafficata strada che da Bragni conduce a Reschigliano, alla periferia di Padova, un lungo viale invita alla Villa da Ponte, ora Vergerio di Cadoneghe. Avvicinandosi all’antico complesso, sembra di immergersi nel passato, tanta è l’armonia e il fascino che circondano questo splendido edificio il cui prospetto ricorda, più che un’abitazione, la facciata di una chiesa veneziana. Attraverso gli antichi documenti, scopriamo che Zuane da Ponte nel 1615 denunciava la proprietà al fisco veneziano con questi termini: “Campi 100 compreso casa da padron e da lavoratori”. Fu però per merito di Nicolò da Ponte (che denuncia nel 1740 una casa domenicale per uso con una possessione di campi 180 condivisi con la madre e i fratelli), che la villa fu ampliata assumendo le attuali forme. E in quell’occasione venne edificata anche la sala da ballo, vero gioiello del complesso, che rappresenta un’autentico scrigno d’arte. Non si può non rimanere incantati, appena si entra dalla porta principale, dalla bellezza degli affreschi che decorano la sala circondata dall’elegante ballatoio dove prendevano posto gli ospiti e i suonatori in occasioni delle feste che i da Ponte offrivano agli amici che villeggiavano nei dintorni o che giungevano appositamente da Venezia. Gli affreschi della sala sono stati assegnati dalla critica recente a Giambattista Crosato (Treviso 1697 c. – Venezia 1758), artista presente in villa poco prima della metà del Settecento, in concomitanza con l’impegno assunto per la vicina chiesa di San Marco a Ponte di Brenta. Al centro del soffitto è posto il tema celebrativo rappresentato dalla personificazione della fama, con accanto Nicolò da Ponte in veste di antico guerriero con cimiero e bastone del comando. Ai piedi di Nicolò si scorge il leone di San Marco e lo stemma di famiglia (il ponte delle guglie di Venezia), sorretto da un putto. Ai lati in basso del soffitto sono rappresentate le quattro stagioni, composizioni di gusto tiepolesco, come del resto tutto il complesso pittorico. Sopra al ballatoio continuano le raffigurazioni care alla decorazione di villa tra cui il tema dell’abbondanza con la cornucopia, del tempo con il vecchio che tiene la clessidra e ancora di zefiro che soffia sulle nuvole mentre una figura femminile rovescia l’otre della pioggia. Altre tre piccole sale contengono decorazioni a fresco, con paesaggi villerecci e illusionistiche architetture tra cui, molto curiose, due finte porte dipinte nel piccolo salone passante. All’esterno della villa, si elevano le scenografiche adiacenze e l’oratorio con il campaniletto a vela dove sono sepolte le salme degli ultimi da Ponte. Una lapide sul frontespizio della chiesetta ricorda il giorno della consacrazione (14 ottobre 1749) a San Giuseppe con la presenza di Lorenzo da Ponte, fratello di Nicolò, allora vescovo di Ceneda, ora Vittorio Veneto. Lo stesso vescovo, com’era consuetudine nel Settecento, aveva ceduto il proprio nome ad un giovane ecclesiastico intraprendente e di grande ingegno: era un ebreo convertito diventato poi in seguito famoso come librettista di Mozart scrivendo i testi di alcune celebri opere mozartiane tra cui il “Don Giovanni”, “Così fan tutte” e “Le Nozze di Figaro”. Alla luce di tante bellezze artistiche e storiche, Villa da Ponte riveste un notevole interesse, trattandosi di un documento fino a poco tempo fa inedito per la decorazione veneziana del Settecento in terraferma. Il merito dell’esemplare recupero di questo gioiello di straordinario valore (le condizioni di degrado in cui era precipitata la villa anni addietro faceva ormai pensare al peggio), spetta alla famiglia Vergerio che con entusiasmo e profondo amore per il passato ha creduto nella difficile impresa di recupero, grazie anche all’aiuto dell’Istituto Regionale per le Ville Venete. “Ma le ville venete, così come qualsiasi altra abitazione per poter vivere hanno bisogno di vedere aperte le imposte tutti i giorni”, ha pensato intelligentemente il proprietario Livio Vergerio. E così a Villa da Ponte è possibile affittare la sala da ballo per meeting, congressi o matrimoni e le stanze superiori sono diventate un bed and breakfast con la possibilità anche di affittare un appartamento di circa 200 mq con le più moderne comodità. Le più moderne comodità, certo, ma senza dimenticare che, appena svegliati, si può scendere la comoda scala in pietra d’Istria e immergersi nella poesia e nel fascino degli affreschi settecenteschi che offrono, davvero, un indimenticabile “appuntamento con la storia”. Per informazioni e prenotazioni: Villa da Ponte: Via Roma 72- Cadoneghe (Pd). Tel. O49-8870443 Fax 049-703440. Mail- info@villadaponte.it. (Diego Mazzetto)
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