Giuseppe Baiardo: "La mia Presidenza Acrib"

Nato a Coniolo in provincia di Alessandria l’otto dicembre del 1952, Giuseppe Baiardo si è diplomato a pieni voti presso la Scuola Modellisti di Vigevano: città considerata la “patria” della calzatura per antonomasia. Nel 1986 avviene l’incontro con la Riviera del Brenta: il distretto delle calzature di alta qualità. Ed è proprio in una delle aziende più prestigiose, la Maud Frizon di Fossò, che Baiardo compie un’esperienza significativa approfondendo la conoscenza dei mercati ed imparando a dialogare con i marchi internazionali che diventeranno, in seguito, i protagonisti delle sue scelte imprenditoriali. Per Giuseppe, chiamato solo per nome dai più semplici artigiani come dai manager delle più esclusive Maison internazionali, è l’inizio di una strada tutta in salita. Nel 1990 avviene la svolta. Per Giuseppe Baiardo è giunto il momento di “mettersi in proprio”, ed entra come socio e Presidente del Consiglio di Amministrazione del calzaturificio Iris. Nei primi anni d’attività l’azienda si offre come façonista del marchio Maud Frizon, e nel 1993 intraprende la via delle creazioni e delle produzioni su licenza. Iris cresce in organizzazione, qualità del design e del prodotto, fatturati e notorietà, tanto da essere scelta dalla prestigiosa casa francese LVMH per la creazione delle collezioni calzature da donna del marchio “Louis Vuitton”. Con contratti di licenza, Iris sviluppa lo stile di noti marchi internazionali, tra questi Sonia Rykiel, Emilio Pucci, Ernesto Esposito, Alessandro dell’Acqua, Cacharel. L’azienda produce e distribuisce tutt’ora su licenza mondiale Marc Jacobs (da sempre con Iris), Chloè, See by Chloè, Jil Sander, Rochas, Michael Kors e Veronique Branquinho. Il successo dei marchi è favorito dalla naturale sensibilità per lo stile che Giuseppe Baiardo riesce ad infondere nei suoi collaboratori che interpretano e realizzano con fantasia e professionalità le idee dei vari stilisti. Nel 2005 Baiardo si affianca a Gibò Spa guidata dal Presidente Franco Penè ed Iris entra a far parte di un prestigioso gruppo giapponese, Onward Kashiyama, dando così un contributo decisivo allo sviluppo e alla crescita internazionale dell’azienda. Al primo negozio Iris, aperto da Giuseppe Baiardo in rue de Grenelle a Parigi nel novembre del 2000, seguono il negozio Iris di Milano, due negozi a Londra nel 2006, New York e Mosca nel 2007. E proprio nel 2007, l’undici luglio, Giuseppe Baiardo viene eletto ottavo Presidente dell’ACRiB a testimonianza della stima che i colleghi calzaturieri ripongono in lui. Con la nomina ai vertici dell’Associazione Calzaturieri della Riviera del Brenta, Giuseppe Baiardo assume anche la carica di Presidente del Consorzio Maestri Calzaturieri del Brenta e poi, a seguire, di membro della giunta dell’ANCI, presso la quale è responsabile del Comitato Moda. A questi impegni si affianca la presenza nel Comitato Direttivo di Confindustria Venezia, nella Giunta di Confindustria Veneto, nel Comitato Distretti di Confindustria e la Presidenza (dal 26 maggio 2010), di Federexport Veneto. Per quanto riguarda la guida dell’ACRiB, Giuseppe Baiardo ha iniziato il proprio mandato nell’anno record dell’’Associazione Calzaturieri della Riviera del Brenta. “Negli ultimi 25 anni – egli spiegava nel corso dell’assemblea annuale - non si ricorda un risultato così positivo per il nostro distretto come quello maturato nel 2007. Abbiamo sfiorato i due miliardi di fatturato e possiamo dire di non avere concorrenti, a parte ovviamente i falsari e chi bara nel segmento del lusso. Le 700 aziende del distretto brentano hanno realizzato performance da medaglia d’oro e l’occupazione è rimasta pressoché stabile con 12.354 addetti, mentre è in aumento la produzione di calzature (21,8 milioni di paia) con una quota export del 90%”. Numeri da primato che nelle convinzioni di Baiardo derivavano da lontano essendo frutto di un lavoro impostato a metà degli anni Novanta insieme ai sindacati. “Allora – egli commentava – di fronte alla scelta tra il prezzo basso con l’obbligo di delocalizzare, e la qualità con l’esigenza di riposizionarci sul mercato, scegliemmo la seconda opzione. Il risultato maturato è che oggi la Riviera del Brenta è conosciuta nel mondo come il distretto della produzione di eccellenza calzaturiera del Made in Italy. Scelta che ha costretto anche le griffe mondiali più importanti ad affidarsi a noi per la propria produzione. Anche se il prezzo della scarpa è molto superiore a quello medio italiano, per noi non c’è concorrenza. Forse il nostro unico problema è quello della manodopera qualificata, che non è mai abbastanza”. Agli entusiasmi del 2007 seguiva il preoccupante momento di profonda crisi dell’economia internazionale verificatosi nel 2008: una battuta d’arresto tanto improvvisa quanto dai risvolti imprevedibili. E i campanelli dall’allarme cominciarono ben presto a farsi sentire anche nelle aziende della Riviera del Brenta, tanto che l’ACRiB decise di convocare un’assemblea straordinaria dei soci nella sede della Cassa di Risparmio di Venezia il 12 gennaio del 2009. Di fronte agli associati Giuseppe Baiardo affrontava l’argomento con un’analisi molto realistica, invitando i colleghi a reagire investendo il più possibile in ricerca ed innovazione, con strategie commerciali in grado di portare all’allargamento delle fasce di mercato di proprio interesse. “Questa crisi – egli esordì nel dibattito – sta insegnando a tutti noi che dobbiamo mettere in primo piano valori che, i venti favorevoli dell’economia ci avevano portato a tralasciare o, peggio ancora, accantonare. Adesso come mai dobbiamo fare un passo indietro e rivalutare il lavoro e l’impresa. Perciò basta cercare guadagni facili e consistenti; basta con la finanza creativa che poi si trasforma in finanza distruttiva di ricchezza ma, soprattutto, di valori”. E a proposito di valori, Baiardo esprimeva la sua preoccupazione nella crisi d’identità del mondo giovanile: gli uomini e donne del domani. “L’imposizione dei modelli e stili di vita creati dalle mode e dalle televisioni commerciali – egli affermava – hanno portato ad avere generazioni di persone che cercano il bel vivere lavorando il meno possibile. Persone che preferiscono apparire piuttosto che essere”. E proseguiva la sua analisi mettendo in primo piano temi che si dimostrano ancora oggi di grande attualità: “Abbiamo giovani che cercano di fare le veline o i tronisti ma che non investono più nella loro formazione e che non hanno più tra le priorità la ricerca di un lavoro. E sono convinto che la crisi di questo momento sia figlia dei falsi modelli e stili di vita imposti da una società effimera”. Per correre prontamente ai ripari e dare un aiuto alle aziende in difficoltà, l’ACRiB in quei delicati momenti decise di sottoscrivere una convenzione con la banca Antonveneta, e successivamente una seconda chiamata “Insieme per superare la crisi” con la Cassa di Risparmio di Venezia mettendo a disposizione degli associati, agli inizi del 2009, un plafond di 10 milioni di euro a tassi di particolare favore. E il momento preoccupante caratterizzava anche l’assemblea ACRiB del luglio successivo inaugurata con lo slogan “…E dopo? Il futuro non si indovina, si fa”. Alla presenza del Presidente ANCI e CEC Vito Artioli, del Presidente di Confindustria Veneto Andrea Tomat e di altri illustri ospiti, Giuseppe Baiardo poneva l’accento sulla congiuntura internazionale con queste parole: “Da nove mesi l’intero pianeta sta vivendo una situazione che non ha precedenti nella storia. Su di essa tutti hanno detto e scritto di tutto. Ma la soluzione appare ancora lontana. In questo primo semestre del 2009 c’è stato un serio ricorso alla cassa integrazione con un più +640%, ma questo, fortunatamente, senza far registrare chiusure di aziende o perdita di posti di lavoro. In questi mesi abbiamo concentrato i nostri sforzi lungo due direttrici ben precise: la prima di non far mancare credito alle nostre aziende; la seconda di non perdere occupati. In entrambe queste direzioni abbiamo operato in sinergia con le organizzazioni sindacali, ma anche con le banche e le Istituzioni. Non dobbiamo perderci d’animo, ma anzi cercare di guardare in avanti e diventare protagonisti del nostro futuro. Nella convinzione che, nonostante noi rappresentiamo un granello di sabbia nei confronti dell’economia globale (e dunque non siamo in grado di entrare nel merito delle strategie mondiali), dobbiamo affidarci alla voce di chi ci rappresenta nella certezza che questa possa giungere lontano ed essere ascoltata. Per questo non mi stancherò di dire, in tutte le occasioni, che noi piccoli imprenditori abbiamo bisogno di stabilità, di regole certe, di infrastrutture nelle quali muoversi e con le quali comunicare: di un Sistema Paese, insomma, che ci affianchi all’estero e che non ci ostacoli in casa”. E le riflessioni di Baiardo si dimostrarono nuovamente di forte attualità anche nell’assemblea ACRiB del 2010: “L’anno che ci siamo lasciati alle spalle – si rivolgeva il Presidente dei Calzaturieri della Riviera agli associati – verrà ricordato da molti di noi come uno tra i più difficili. Ma proprio perché nel 2010 stiamo intravedendo i segnali per una concreta risalita, è necessario fornire alcuni spunti concreti di riflessione. Primo fra tutti il concetto di innovare le vendite. Uscire dalle nostre aziende vuol dire guardare al mercato, capirlo, affrontarlo senza doverlo subire. Dobbiamo pensare a nuovi modelli di vendere dove già siamo presenti; dobbiamo progettare la penetrazione dove esistono maggiori trend di crescita economica e sociale; dobbiamo intercettare le nuove tipologie di consumatori. In altri termini dobbiamo guardare fuori dalle mura delle nostre aziende. Il mondo sta cambiando più in fretta di quello che pensiamo; fuori dalle nostre fabbriche l’evoluzione sta correndo ad una velocità incredibile”. E nell’occasione Baiardo proponeva, oltre a un’apertura più convincente e innovativa verso i mercati, un’altra opportunità di crescita sfruttando la rete, e cioè un contratto tra aziende che potesse consentire, pur rimanendo ognuno con la propria identità, di operare nei mercati internazionali come nelle medie o grandi realtà di vendita. Riproponendo, pur in tempi e dunque in modi diversi, l’idea del Presidente ACRiB Giuseppe Menin che nel corso degli anni ’90 insieme ad altre tre aziende aveva dato vita al consorzio denominato “ La Stracalzatura”. Ma oltre ad affrontare con determinazione il delicato momento di crisi, il Presidente Baiardo ha proseguito il proprio mandato siglando importanti accordi, primo fra tutti la proroga dell’accordo integrativo zonale sottoscritto nel 2005: accordo che il Presidente commentava dando risalto alla volontà delle parti imprenditoriali e sindacali di continuare a lavorare congiuntamente per lo sviluppo calzaturiero della Riviera del Brenta. Questa, in breve, la storia imprenditoriale ed associativa di Giuseppe Baiardo: l’uomo che ha raggiunto il sogno di vestire i piedi delle donne più belle del mondo. E anche delle più famose. Una di queste è la cantante Stefani Joanne Angelina Germanotta (più conosciuta come “Lady Gaga”. I trampoli aggressivi e colorati che slanciano la pop star idolo dei giovani dell’intero pianeta nei video e sulle copertine dei giornali di tutto il mondo sono al cento per cento “Made Riviera del Brenta”. La griffe è John Galliano, ma il talento e la manualità sono tutte di Giuseppe Baiardo e della sua squadra che opera in due capannoni della zona industriale di Fossò: un centinaio di uomini e donne con la passione per i dettagli d’autore che, quando c’è da preparare una sfilata, restano chini sul lavoro anche tutta la notte. (Diego Mazzetto)
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